A Milano l'empatia tra due cani e un gruppo di bambini con difficoltà di linguaggio è diventata un percorso educativo strutturato: Ru, cagnolino salvato, oggi è un cane lettore; Belle, un golden retriever, aiuta a sciogliere paure e a favorire l'espressione orale. Non solo pet therapy, ma una vera favola didattica che unisce bambini e animali in un'alleanza speciale.
La cosiddetta 'scuola dei cani lettori', nata in una scuola elementare milanese di periferia (in via Bottego), mantiene una forte vocazione inclusiva: incontri gratuiti per accogliere anche le famiglie con minori risorse, dimostrando come i cani possano diventare facilitatori nell'apprendimento e nella relazione.
La pet therapy, in Italia conosciuta come interventi assistiti con gli animali (IAA), integra il lavoro di logopedisti, psicologi ed educatori con cani selezionati e formati. Nei programmi di lettura assistita il bambino legge ad alta voce al cane, che ascolta senza giudicare, riducendo l'ansia da prestazione e rendendo la pratica più piacevole.
Ogni percorso viene personalizzato con obiettivi chiari e monitorati nel tempo.
Ru, ritrovato tra i cassonetti, è diventato un cane lettore che sfoglia libri con i bambini che faticano a leggere; Belle, golden retriever, lavora sulle paure e sull'espressività. Quello nato come esperimento è oggi una prassi didattica in una scuola elementare di periferia. L'accesso gratuito favorisce l'inclusione e offre una possibilità concreta a chi ha bisogno di supporto.
No: il cane è un facilitatore relazionale. La terapia del linguaggio resta in capo al professionista sanitario; l'IAA ne potenzia motivazione e continuità.
Di norma dalla scuola dell'infanzia, con attività calibrate. Per la lettura ad alta voce, spesso si inizia in età scolare con testi semplificati.
I cani non giudicano: questo abbassa l'ansia e favorisce l'esposizione orale. La relazione calda e motivante con il cane trasforma la lettura in un momento atteso, come dimostrano i progressi osservati con Ru e Belle a Milano.